La convivenza tra generazioni ed il successivo passaggio generazionale sono “momenti” delicatissimi che sottopongono l’azienda e la famiglia a molteplici rischi e tensioni. Sostenere che in Italia questi rischi sono spesso sottovalutati non è un’eresia.

La soluzione sta nel pianificare la successione, che non vuol dire risolvere tutte le insidie e gli imprevisti.

CONVIVENZA GENERAZIONALE E CAMBIAMENTI

La successione tra generazioni ha sempre comportato un rischio di conflitto sia all’interno della famiglia sia dentro l’azienda, ma oggi tale “distanza” tra modi di pensare e vedere è aumentata vorticosamente.

Le cause? Tantissime e in aumento: il progresso tecnologico, i cambiamenti demografici, quelli climatici, la competizione internazionale, la maggior complessità della relazione con il cliente, la volatilità dei mercati finanziari, l’instabilità politica e via così. Pensate alla pandemia come ha spinto a nuovi modelli di consumo ed allo smart working, obbligando le aziende a modificare processi ed a dover investire in nuove tecnologie.

AMBIZIONE E INNOVAZIONE

Le nuove generazioni sono più inclini al cambiamento e ricercano nuove opportunità per far crescere l’azienda: innovazione di prodotto o di processo, nuovi canali di vendita, nuovi modi di entrare in contatto con i clienti, processi organizzativi più rigorosi, diverso stile di leadership, apertura verso le nuove tecnologie ed i social media, a cui si affidano ciecamente.

Tutte situazioni che le vecchie generazioni potrebbero mal digerire, più abituate all’ “abbiamo sempre fatto così”.

DEFICIT DI COMUNICAZIONE FRA GENERAZIONI

La generazione in carica ha la tendenza a sovrastimare la propria abilità nel gestire l’azienda e a sottostimare che i figli possano fare altrettanto. D’altro canto, i figli pensano che i padri avranno difficoltà a cedere realmente le redini e ritengono che essi siano poco ricettivi delle opportunità offerte dalla tecnologia, digitale e non.

Questo non vuol dire che non vogliano avere i genitori al loro fianco, ma vorrebbero però poter avere la libertà di mostrare il valore delle proprie idee.

Questa “mancanza di comunicazione” e la divergenza nella visione del futuro dell’azienda possono portare a serie difficoltà.

Una soluzione? stabilire delle “regole di governance”, per permettere agli eredi di poter sviluppare in modo adeguato e controllato le loro idee, ma ai genitori o a qualche organo esterno di monitorare l’andamento aziendale e le performance dei singoli.

LE QUESTIONI PIÙ FREQUENTI LEGATE AD UN PASSAGGIO GENERAZIONALE:

  • L’assenza di un leader nato.
  • La difficoltà nell’individuare l’erede più idoneo. La mancanza di regole per dettare il percorso di successione.
  • La giovane età dei discendenti.
  • La numerosità dei discendenti, peggio se divisi in più rami.
  • Le differenze di trattamento, spesso volte più concentrate sull’appartenenza alla famiglia che non alle reali competenze imprenditoriali e al carisma personale.
  • Il rispetto della vocazione dei discendenti (non tutti vogliono entrare in azienda).
  • Il timore della perdita di controllo.
  • L’incapacità e la paura di delegare.
  • Il fascino del comando e del prestigio.
  • La completa fusione tra persona e ruolo (l’azienda sono io).
  • Il timore di scontentare alcuni famigliari e di incrinare le relazioni tra essi.
  • La presenza di soci terzi nella compagine sociale.

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