Nell’ultimo biennio, rispetto al periodo precedente, sono aumentate vorticosamente le richieste di riorganizzazione aziendale.

La frase “abbiamo fatto sempre così” ha cominciato (finalmente) a perdere terreno per lasciare spazio a richieste di standardizzazione dei processi.

I motivi li conosciamo e non starò qui ad approfondirli, se non per dire che dobbiamo rassegnarci a vivere in un contesto complesso, variabile, incerto ed ambiguo.

Dunque per operare in un ambiente così turbolento, le persone debbono avere procedure chiare e collaudate, regole ben precise e competenze solide.

Ma cosa intendiamo con la parola “standard”?

La risposta che mi sento dire spesso è “lavorare tutti allo stesso modo”.

Il che di per sé non è sbagliato visto che:

– per standardizzazione di processo si intende rendere omogenea una tecnica, quindi creare regole e procedure uguali per tutti.

– per standard di prodotto si intende creare un prodotto con caratteristiche uguali, la cui produzione potrebbe essere anche lasciata alla libera autonomia delle persone.

– per standardizzazione delle competenze, si intende rendere organiche le conoscenze, le informazioni e le competenze necessarie per produrre un bene e svolgere determinate attività.

In realtà, quello su cui pongo l’attenzione quando costruiamo delle regole di azione comuni, è l’obiettivo che si vuole raggiungere con la standardizzazione, che non è “fare tutti le cose allo stesso modo”, ma creare delle procedure che tengano conto dei rischi e degli imprevisti che si possono incontrare nel fare quella determinata cosa, e grazie alle quali si sono individuate le pratiche migliori per evitare che si manifestino i danni da essi derivanti o per ridurne la frequenza o l’impatto.

Dunque standardizzando con questo obiettivo, si avranno dei riflessi su tutta la catena di creazione del valore, perché, tanto per fare alcuni esempi, a livello produttivo mitigherò i rischi di fermi macchina o di rotture, a livello di gestione del magazzino ridurrò le rotture di stock o i sovradimensionamenti, nella contrattualistica terrò conto di una serie di imprevisti che possono comportare penali e via così.

In conclusione, la standardizzazione avrà effetti non solo a livello di “produzione” del valore, ma anche nella quantità e nella qualità del valore creato, cioè in termini di fatturato e marginalità.

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